Un po' sulla professione
La deratizzazione, la disinfezione e la disinfestazione (DDD) sono procedure che garantiscono la salute pubblica mediante il controllo e l’eliminazione dei parassiti – in particolare roditori, insetti e microrganismi.
La storia di queste procedure risale all’antichità, quando le persone riconoscevano intuitivamente i pericoli rappresentati dai parassiti e dai microrganismi e cercavano di limitarne l’impatto sulla salute e sulla vita.
Nell’antico Egitto venivano impiegate diverse sostanze, come la cenere e le erbe, per allontanare gli insetti, mentre i Romani svilupparono metodi più sofisticati, tra cui i sistemi fognari e i bagni, che ridussero significativamente la diffusione delle malattie.
Il Medioevo fu caratterizzato da numerose epidemie, come quella della peste, trasmessa dai topi. Proprio in questo periodo si svilupparono le prime basi della deratizzazione, riconoscendo il legame tra roditori e malattie. Nel XVIII e XIX secolo, grazie allo sviluppo della scienza e della medicina, la disinfezione fece enormi passi avanti, soprattutto grazie alla scoperta dei microbi e alla teoria della contagiosità delle malattie.
All’inizio del XX secolo si cominciò a utilizzare insetticidi chimici e rodenticidi, il che permise di effettuare disinfestazioni e deratizzazioni in maniera più efficace. In particolare, il DDT ebbe un impatto notevole nel controllo degli insetti, sebbene in seguito divenne controverso a causa del suo impatto sull’ambiente e sulla salute umana.
Oggi, le attività DDD includono l’impiego di metodi ecologicamente accettabili, la gestione integrata dei parassiti (IPM) e approcci preventivi basati sulla scienza, riducendo così i rischi sia per l’uomo che per l’ambiente. Il settore è sempre più orientato verso metodi sostenibili e rispettosi dell’ambiente, con un’enfasi sulla prevenzione e sull’educazione del pubblico.